martedì 29 gennaio 2008

Sunt(o) in Berlino


Berlino... berlino la strana, ma è troppo generico; berlino la fredda, troppo stagionale; berlino la grigia, troppo intermedio (che si presta anche a "inter me dio" o, sistemandola un po' "tra me e dio") per una città divisa in tutto... una città o bianca o nera e una città in bianco e nero. E poi, svetta (o svettava, ma ancora si erge nella sua possenza e in tutta la sua carica storica): il MURO...Un muro frammentato, ormai, spostato, ridicolizzato, dipinto, sfreggiato, "immuseato", fotografato... abbattuto. Un muro pieno di persone: sguardi, voci, urla, tentativi di fuga (riusciti oppure finiti male, spesso finiti e basta).Mai mi sono sentito così tanto vicino ad una linea divisoria: stato papalino - regno borbonico sono state qui a qualche chilometro, immaginario; linea Gustav, vista su qualche foto di libro di storia. Lì, la linea prende forma e si alza e, sotto, ci si sente piccoli e non bastano due di me per guardare dall'altra parte, sempre l'ovest (siamo stati sempre a est, o quasi)... guardarci. La prima porzione di muro che abbiamo visto era piantata in mezzo una piazza (potsdammer platz... se non sbaglio); lì sola, con gomme da masticare appiccicate su un lato, scritte a non finire, serie o meno e disegni, colorati che si stagliavano sul grigio della parete. E poi, pezzi di muro ovunque, e dove non c'erano, una linea tracciata a terra, con eventuale targa (tutto in tedesco, ma dal 1961 al 1989, noi eravamo vivi e incoscienti), di diversi materiali, sanpietrini o marmo... a ricordare che lì, la storia è passata e fino a poco meno di 20 anni tutto era spaccato in due: non berlino, o la sola germania; ma il Mondo, la Storia e il Pensiero. E stando lì, ti chiedi: ma cosa era l'est? come si viveva? addirittura tentavano di scappare... e per scappare non si intende correre e saltare; anche scappare ha un'altra accezione: nascondersi in automobili modificate per fare spazio ad una persona che contorta entrava e respirava appena; canali sotterranei di più di 20 metri (uno scavato da due italiani... ah gli italiani!); fionde per umani (?), deltaplani, casse dell'amplificazione dove si nascondevano ragazzi/e, due valigie unite per farci entrare una persona sdraiata; due canoe caricate su una macchina con dentro una ragazza. Se hai visto Le vite degli altri, puoi capire... altrimenti vedilo e prova a pensare, a immaginare. La Stasi e la stasi da una parte, dall'altra libertà; che magari suona retorico ora, ma allora voleva dire qualcosa.E la città, ora... è piena lo stesso di storia che si tocca e si vede ovunque: la porta di Brandeburgo, bellissima; il Reichstag, distrutto e riscotruito, bruciato dai nazisti e ricostruito, poi bombardato e ricostruito ancora. 4 torrioni angolari in stile barocco, pietra giallo-marrone e il pronao neoclassico e sul timpano "dem deutschen volk", al popolo tedesco. Nel centro una ultra moderna cupola in vetro sotto la quale specchi rotanti (ci siamo saliti, brividi). E la torre televisiva che si vede ovunque ci si sposti, orribilmente affascinante; il Checkpoint Charlie (ancora muro!?) speculazione commerciale nei suoi dintorni, ma impressionante lo stesso; la statua, altissima, alla Vittoria... siamo saliti anche lì, vertigini a non finire... troppo alto da lassù, ma non così tanto se vista dal basso... e nei pressi una statua monumentale a Otto von Bismarck (pensavo ne pensassero male i tedeschi e invece era lì, con dèi intorno).Strade infinite... in larghezza: per attraversarle ci vuole pazienza; e se pazienti sulle innumerevoli piste ciclabili, i ciclisti sbuffano e ti trattano da meridionale, quali eravamo (tra noi, chi viveva più al nord era una ragazza di roma, gli altri isole e poi noi). Architettura folle, tutto un miscuglio di stili: antico, falsoantico (neoclassico), moderno, post-moderno, contemporaneo... noi italiani, abituati ad altro, rabbrividiamo un po', ma c'è poco da fare: hanno avuto il coraggio di osare... "audere sape" o "sapere aude" (saper osare e/o osare sapere, anche qui da come lo si guarda). E' solo da vedere e da pensarci su in loco. Posso solo dire che "tutta l'arte è stata contemporanea". E poi, la socialità dei tedeschi che è paragonabile soltanto... al freddo che lì fa, ma non è freddo che ci si mette il cappotto e via; il freddo che fa, lo si spiega più facilmente con le magliette che i tedeschi indossano quando visitano l'Italia, a febbraio... o a novembre.Appena puoi, vai a vedere cosa è questa città... io credo se ne possa restare soltanto colpiti, affascinati, incantati... anche disgustati o incazzati, ma come molte altre cose, se ne esce cambiati, irrimediabilmente. La civiltà della popolazione berlinese... mi manca; non sono come loro, ma da quando sto qui, mi manca. E ne ho già troppo di polemiche politiche, programmi televisi, pubblicità demenziali... perchè lì non se ne fanno? sì, sì... ma almeno non si capiscono!

Alessio

domenica 27 gennaio 2008


SIAMO arrivati al termine di questa esperienza qui in Venezuela... ancora stiamo preparando le borse...ce la faremo??? hehe e' difficile dire quali sensazioni si provano... siamo contenti di ritornare in italia e rivedere i nostri cari... ogni giorno in piu' passato qui cominciava a farsi pesante...il fisico non reggeva piu'... basta pensare che siamo pieni di bollicine fastidiosissime che ci provocano prurito...colpa dei mosquitos. In un mese, abbiamo fatto tantisseme cose e abbiamo visto molti luoghi diversi...alcuni del posto ci hanno detto che nemmeno loro che sono venezuelani li hanno visti cosi' tanti posti del venezuela! diciamo che ci sentiamo un po' venezuelani! Sicuramente ci mancherà! ci mancherà la musica da ogni parte...in tutti i negozi, nelle strade, nelle case.. ci mancherà il caldo, e tutti quei posti paradisiaci che abbiamo visto... ci mancherà l'aria in faccia quando cavalcavamo le onde sulla lancia... e quel sapore di mar dei caraibi!...di tropico...unico che caratterizza tutto quanto qui...dalle macchine, ai locali... ci mancherà il caos di caracas... maledetti modellazzi!!cogno!eheh (poi vi spiegheremo cosa sono) ci mancherà quella parlata...ormai familiare a noi..
ciaoo Venezuela! siamo sicuri che ti rivedremo! a presto!
simone e alessandra

sabato 26 gennaio 2008

Siamo tornati a caracas
Mamma che posti!!!!!! le foto parlano soleeee

Questa sono io (alessandra). Quanto vento e quanto faceva caldo,
era faticoso camminare sulle dune....
ma il paesaggio era fantastico sembrava di essere in un film!!!!
questo è "Medanos de Coro"


be qui sono io (simone) hehe si capisce?hhehehe
qui mi ero appena arrampicato su una duna....correvo e mi rotolavo giu tra la sabbia!!
ero felicissimo... poi vedrete i video

Questo paradiso naturale è cayo sombrero nel parco nazionale di morrocoy... le isole sono bellissime le spiagge da sogno ci sono le mangrovie le palme e abbiamo visto:un'iguana, i granchi bianchi, pesci tropicali, pappagalli, pellicani, corocoro......
Non credetevi che è solo questo, questa è la parte turistica ma poi c'è il pueblo, ci sono i paesini , ad esempio noi stavamo a tucacas un paesino con un strada principale con un ristorante (se così si puo chiamare) 2 posti dove poter comprare da mangiare e negozietti di costumi, tutto il resto erano baracche, gli unici edifici a 4 o 5 piani erano hotel (veramente pochi), tanta tanta povertà!!! non potete capire bisogna essere tra loro!!!!!!!!!!

Ciaooo ciiaoooooo Lundì arriveremo in patria heheh ma qui lasciamo un pezzo di cuore!!!!!
alessandra e simone




domenica 20 gennaio 2008

Eccoci a Margarita!!!
Isola del mar dei caraibi, spiagge con palme, cocco e surf a volontà!!!
In questo post vedrete le 2 facce del venezuela!!!

Questa e' la spiaggia di El Yaque e' la seconda spiaggia piu' importante al mondo per il windsurf!!! a tutte le ore del giorno c'erano centinaia di windsurfisti!!!! per praticare questo sport vengono da tutte le parti!! a noi ci sarebbe piaciuto farlo ma è molto difficile :)

Questa e' la piscina dell'hotel a margarita, come potete vedere c'è il bar al centro e noi avevamo i cocktails gratis hehe :) pinacolada e coco loco a tutte le oreeee

Questa e' sempre una playa di margarita e si chiama Punta Arenas ed e' proprio la punta dell'isola.... è molto bella e tranquilla, pochi i turisti che arrivano fin qui, pura natura.

Qui mi trovo su una collina a Parguito che è un'altra spiaggia di margarita, come avrete capito abbiamo girato molto questa isola...è molto bella e oltre alle palme infinite ci sono anche i cactus!!!!


Qui sempre Parguito...che panorama!!!!!


Ora inizia l'altra parte del venezuela che per il momento vi accenneremo.....

Queste sono delle baracche che vedevamo mentre passavamo in macchina...
è difficile fare delle foto, è molto pericoloso perchè si possono insospettire e incazzare...

Altre baracche, in venezuela si chiamano BARRIOS e si estendono sulle montagne, sono tantissime, è impressionante, come un formicaio!!!!!
Fanno parte del paesaggio di Caracas

Qui mentre facevamo un giro a cavallo per una montagna (a junquito) c'erano molte baracche
e questa è una famiglia del luogo...
mentre facevamo il giro, abbiamo visto 2 bambini che andavano a cavallo insieme senza sella come se niente fosse...e tante altre cose....

al prossimo post ciao ciaooo a tuttiiiiiiiiiii

giovedì 10 gennaio 2008

HOla Chamos!!
a grande richiesta eccovi altre foto di Los Roques:

Spiaggia di Cajo Kraski con "montagne" di conchiglioni!!!!
grandi piu' di una mano!!!
Preparazione con salvagente OBBLIGATORIO, anche per gli esperti nuotatori, allo snorking!!!

Vista di una playa di los roques "dall'aereo"...

Statua greca appena ripescata dal fondo del mare...eheh
Dopo aver passato alcune serate tipiche di Caracas (rum,rum...e altro rum) domani ripartiamo per andare 6 giorni nell'isola di Margarita!!! destinazione playa el agua! in un confortevole hotel con piscina,spiaggia privata e alcolici gratis!
ahahah...TORNEREMO???
EHEH chissa' :) sicuramente staremo bene!
per cronaca..l'aereo parte alle 14.00! eheh
Ok, vi salutiamooo a tutti!
alla prossima!!!!!!!


domenica 6 gennaio 2008


Avventura a Los Roques



"Abbiamo visto cose, che voi umani non potete neanche immaginare" eheh
Il titolo parla da solo...e' stata una VERA e propria avventura!!!
Tutto parte alle 8.00 quando prendiamo "l'aereo" modello kinder sorpresa, all'aereoporto ausiliare di Caracas...30 posti!!! avete presente l'autobus, con tanto di autista, aria che entra dai finestrini, buche, rumore fastidioso...cosi' era l'aereo! pensate vedevamo il pilota guidare...con tanto di santino e croce appesi sul "cruscotto".
Arrivati all'isola di Gran Roque (tutto l'arcipelago si chiama los roques e questa era una delle 400 isole presenti...e' la piu' grande) le prime impressioni sono state stupende, profumo di mare, aria pulita, pellicani kamikaze, mare troppo bello per essere vero, la gente cordiale e accogliente sempre sorridente.
La guida (da noi denominata il pirata) ha cominciato a parlarci del posto dicendo "benvenuti al paradiso" !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Il tempo di capire dove eravamo e poi via si parte con una barchetta a motore con le nostre guide (ogni gruppo ha una sua guida e una sua spiaggia).
Prima di arrivare alla spiaggia eravamo gia' bagnatissimi per l'acqua che entrava nella barca... bellissimo
Arriviamo alla nostra isola chiamata "cayo krasky" be che dire mentre si avvicinava la barca alla spiaggia il mare diventava sempre piu' cristallino stupendooooooooo...
Scendiamo e non ci sembrava vero "e' veramente il paradiso".... le foto parlano da sole hehe
La sabbia soffice e bianchissima, l'acqua cristallina e calda pieno di conchiglie e coralli.... e' inutile dire che ci siamo fatti il bagno heheh
Abbiamo fatto snorking all'acqua alta tra i pesci colorati e coralli, montagne di conchiglioni, acqua cristallinaaaaaaaaaa che bellooo
Poi torniamo alla nostra spiaggia e c'era una calma bellissima, all'improvviso escono 2 polpi che si muovevano sulla sabbia... e cosi' tra una cosa e l'altra veniamo a sapere che era caduto un aereo diretto qui a los roques!!!
Momenti strani perche' eravamo contenti per quello che stavamo vivendo ma tristi per l'accaduto, inizialmente non credevamo che la notizia arrivasse in italia perche' era un piccolo aereo. Quindi continuiamo a fare quello che stavamo facendo, cioe' rilassarci, poi ci portano a pranzo e inizia il brutto tempo, freddo e inizia a piovere....
Ad un certo punto ci chiama tommaso e ci dice che la notizia e' arrivata in italia e che tutti sono preoccupati per noi, perche' tutti sapevano che noi dovevamo andare li la mattina ma nessuno sapeva l'ora del nostro volo.
Infatti noi (io simone e maite) siamo partiti alle 8:00 del mattino e l'aereo che e' caduto e' partito sempre da caracas per los roques alle 8:30!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E' inutile dire che noi ci stavamo agitando per il ritorno a causa del brutto tempo e della notizia!!!!!
Non si sapeva neanche se ci facevano ripartire perche' avevano chiuso l'areoporto per l'incidente.
dopo una o due ore ci dicono che ci facevano partire ma era ancora brutto brutto tempo... freddo, pioggia, nuvole, vento ummmmmmm
C'erano i militari, gli elicotteri di stato, la televisione...un caos! e noi dovevamo ripartire!...il viaggio di ritorno tra una preghiera e l'altra, mentre nell'aereo pioveva (sisi dentro l'aereo!) le frequenti turbolenze, siamo giunti bagnati e confusi all'aereoporto di caracas! e' stato il volo piu' brutto della nostra vita!
Passando nell'aereoporto abbiamo visto i parenti delle vittime piangere...e un signore ci dice:"voi ritornate da Los Roques??" e noi consapevoli della nostra buona sorte abbiamo risposto di si...
e qui...finisce questa avventura che rimarra' indelebile nei nostri cuori! tra lo stupore di cosi' tanta bellezza e la consapevolezza che "la morte" ci e' passata vicino.
E la cosa bella e' che possiamo raccontarlo...




The last day

Ultimo giorno in Korea, domani si riparte, si torna alla vita di tutti i giorni e purtroppo, devo ammettere che mi manca. Quest'ultima settimana non e' stata delle migliori ma, ho imparato molte cose durante questo viaggio, sulla loro cultura, sulla loro vita e soprattutto su me stesso...

See you soon!!!

Alessandro